La bolla intorno a noi...
Pubblicato il 07/12/2025 da Rolenzio | Tag: bolla, filtro, bias
Sono sempre più convinto che bisogna uscire dalla bolla in cui i social network ci infilano. Siamo per natura affetti da bias cognitivi di varia natura, tra cui uno dei più importanti è il “bias di conferma”. Tendiamo a cercare sempre ciò che conferma le nostre idee o credenze ed evitare come la peste ogni opinione che le scredita. Questo lo facevamo anche prima dei social e probabilmente lo faremo anche in futuro. È una scorciatoia che il nostro cervello adotta per sopravvivere e per “fare meno fatica”.
Siamo però arrivati a un punto — e questo ormai è vero da diversi anni — in cui i social si nutrono sostanzialmente di questo nostro bias. Gli algoritmi di suggerimento e di regolazione dei feed ci propongono sempre quei contenuti che ci tranquillizzano e ci danno ragione. L’effetto devastante è quello di anestetizzarci e renderci incapaci al confronto. Si crea quello che viene definito il “filtro a bolla” o “echo chamber”. Wikipedia definisce la echo chamber come una descrizione metaforica di una situazione in cui le informazioni, le idee o le convinzioni vengono amplificate o rafforzate dalla comunicazione e dalla ripetizione all'interno di un sistema definito. In una metaforica camera d'eco, le visioni diverse o concorrenti vengono censurate o non consentite. La denominazione deriva dal fenomeno fisico dell'eco.
La conseguenza più devastante nella nostra società è l’aumento della polarizzazione intorno ai temi della politica e ad altri temi sensibili. Questo fenomeno, ad esempio, è stato evidente durante il periodo Covid, quando si sono formati due schieramenti opposti attorno ai temi che all’epoca erano sulle prime pagine dei giornali (restrizioni, vaccini, green pass, ecc.).
In tutto questo le grandi big tech ci profilano dalla mattina alla sera e mettono insieme un nostro profilo per rifornirci di annunci personalizzati, tutto finalizzato a massimizzare i profitti sfruttando al massimo la nostra attenzione. Vi sto dicendo un sacco di cose ovvie e risapute, di cui sono stati fatti decine di studi e documentari. Il punto è che mi rendo conto che questa polarizzazione ha avuto conseguenze pesanti sulla mia vita, portandomi talvolta ad avere scontri anche in famiglia. Se alla fine devo mettere in discussione i rapporti familiari o di amicizia per delle opinioni polarizzate dai media, è giunto il momento di staccarsi dai social network o usarli in maniera attiva, come fossero un motore di ricerca. Evitare il più possibile lo scrolling automatico. Perché, nella migliore delle ipotesi, sarai oggetto di una continua profilazione a fini di marketing, e nella peggiore ti starai radicalizzando su un’idea che, per quanto sensata e logica, rispecchia solo una parte dell’opinione pubblica e non sempre la maggioranza.