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Enshittification: come sopravvivere.

Pubblicato il 09/11/2025 da Rolenzio | Tag: enshittificatio, sopravvivenza

Ormai è evidente a tutti e solo le persone con le fette di prosciutto sugli occhi non si rendono ancora conto che l’esperienza d’uso delle piattaforme è notevolmente peggiorata negli ultimi anni. Si parla di Enshittification , che tradotta in italiano può suonare come “sputtanamento”. La parola è stata coniata nel 2023 dal giornalista e attivista Cory Doctorow


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Poster del film "Enshittification" del 1987 diretto da Cory Doctorow

Su Treccani leggiamo la definizione:
In senso fortemente spregiativo e con particolare riferimento alle piattaforme on line, il progressivo peggioramento della qualità dei servizi e dei prodotti forniti agli utenti, provocato dalla scelta di privilegiare esclusivamente i propri interessi commerciali.

È sotto gli occhi di tutti: Aumento esponenziale delle pubblicità sulle app di qualsiasi tipo (YouTube e Spotify in prima linea), aumento dei costi di abbonamento a parità di servizio offerto e talvolta anche con una riduzione dei servizi. Non sto qui a fare l’elenco di tutte le app e le piattaforme ma vi lascio un paio di esperienze personali.

Mi abbonai a Netflix subito quando usci in Italia con il piano full. All’epoca costava veramente poco e potevamo condividere l’account con altri tre amici. Così abbiamo pagato per anni nonostante i continui aumenti. L’esperienza d’uso è stata buona per diverso tempo fino a che Netflix ha deciso che non potevamo più condividere l’account con più persone al di fuori della cerchia familiare ossia lo stesso indirizzo IP. Cominciarono così i continui blocchi e verifiche.

Abbiamo deciso di disdire e da allora non ho più avuto né la necessità né il desiderio di perdere ore di sonno e di tempo per drogarmi di serie TV.

Un altro caso emblematico è quello del software di editing video “Capcut” lanciato nell’ormai lontano 2019 da ByteDance (la stessa del Social fogna che è Tik Tok). Ho iniziato ad usare questo software perché a differenza di premiere era molto più pratico e leggero. C’erano un sacco di opzioni gratuite e alcune se sottoscrivevi un abbonamento “Pro”. Anche lì lo sputtanamento ha cominciato a manifestarsi gradualmente. Ad ogni aggiornamento alcune delle funzionalità free diventavano a pagamento. Siamo arrivati alle ultime versioni che richiedono un abbonamento per fare praticamente qualsiasi cosa, compreso il rendering del video. In pratica la versione free è diventata una demo a tutti gli effetti.

La soluzione è stata quella di disinstallare la versione aggiornata ed installare una versione vecchia di un anno e mezzo prima e bloccare qualsiasi tipo di aggiornamento automatico. Rinuncio a un po’ di funzionalità “AI” ma posso perlomeno esportare un video (saltuariamente) senza problemi.

Potremmo anche parlare dei prodotti adobe e del fatto che ormai bisogna abbonarsi per usare qualsiasi suo prodotto, del fatto che Amazon prime che prima era senza pubblicità ormai ha inserito annunci ogni poco ecc. ecc.

La verità è che si sta spingendo un modello di business che tende a spremere le persone il più possibile con la tecnica della “rana bollita”. Si parte piano piano a togliere servizi free ed a inserire prodotti a pagamento con la stessa qualità, fino ad un punto di rottura. Alcune persone se ne vanno e a quelle che restano si fornisce un prodotto “compromesso” come il discutibile piano ridotto di Netflix, che pagando pochi euro si ha poca pubblicità.

Dato che per mia natura preferisco pagare per i prodotti che realmente uso e sfrutto e non per la “possibilità di sfruttarli”, riesco velocemente ad accorgermi quando si comincia a spremere le persone e fuggo via lontano. In ogni modo il consiglio che posso darvi di fronte allo sgretolamento dei servizi a cui siamo affezionati e proprio quello di non esserlo. Partite dal fatto che prima o poi la pacchia finirà e che, o dovrete tirare fuori molti più soldi o che il servizio peggiorerà a parità di spesa. Peggio ancora è che dobbiate pagare con il vostro tempo guardano annunci che non vi interessano .

Il mondo è pieno di opportunità. Sicuramente ci sarà qualche altro player che si affaccerà e ci darà un ottimo servizio iniziale. Il servizio si sputtanerà con il tempo e noi cambieremo e così via. Per determinati contenuti (audio e video) le strade poi sono infinite. Ognuno trova la scarpa per il suo piede...........

Non lasciamoci fregare dalla falsa comodità di dover rimetterci in gioco. Detta tra noi poi, staccarsi un po’ da questi servizi non fa altro che farci bene...

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L’ultimo consiglio è quello, per quanto possibile, di farsi le cose in casa. Nel mio caso mi sono sempre rifiutato di usare generatori di immagini Ai in cloud, con servizi castrati e limitati nei contenuti. Il sistema dei crediti poi non lo sopporto: obbliga le persone a spenderne molti prima di ottenere un'immagine adeguata. Le immagini me le genero in locale con una scheda sufficientemente adeguata e con un programma open source altamente personalizzabile come Comfyui.

Insomma i sistemi per sopravvivere ci sono, soprattutto per gente come me che non ha voglia di buttare soldi nel cesso....

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